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Il Popolo Maya

Il popolo Maya fu una delle popolazioni autoctone dell’America Centrale più interessanti sia dal punto di vista storico che sociale. Essi si stanziavano nel territorio della penisola dello Yucatan (ma altri gruppi etnici affini si trovavano nella regione dell’odierna Veracruz, di Tabasco, Chiapas e Guatemala orientale ed Honduras Occidentale).

Si conosce ancora pochissimo della storia dei Maya anche perché non esistono testimonianze europee prima del 1500. Ancora oggi la cultura Maya è contornata da un grandissimo alone di mistero.  Secondo le testimonianze archeologiche gli studiosi distinguono circa tre fasi diverse dello sviluppo di questa straordinaria civiltà: il periodo  preclassico (o formativo), il periodo classico e il periodo post classico.

Il periodo preclassico va dal 1500 a.C. fino al 300 d.C. quando alcune popolazioni, probabilmente provenienti dal Messico si posizionarono lungo la costa del Pacifico. Questi popoli praticavano in genere l’agricoltura (sempre e comunque di qualità primitiva) ed usavano fabbricare piccole statuette di immagini sacre antropomorfe come la famosa statuetta di Jaina e altri utensili di Ceramica. Le famose piramidi Maya, sostanzialmente dedite al culto e a cerimonie religiose, furono erette tra il 600 e il 300 a.C.

Il periodo classico invece va dal 300 d.C. al 900 d.C. ed è costituito sostanzialmente da una forte diffusione in tutto il Centro America della cultura Maya, tanto che proprio in questo periodo vengono edificati moltissimi grandi centri cerimoniali come ad esempio quelli di Palenque, Copan e Tikal.
Dal punto di vista economico, tutto ancora ruotava intorno all’agricoltura, ma si tendeva ad utilizzare tecniche più raffinate; vennero addirittura coltivate enormi piantagioni di mais, cotone, fagioli, cacao e zucchero. Grazie alla produzione delle colture tessili i Maya diventarono grandi artigiani del cotone. Oltre a questo però i Maya erano ottimi addomesticatori di cani che utilizzavano per badare al bestiame. In questo periodo si comincia ad utilizzare una sorta di moneta (oppure chicchi di caffè), di somiglianza più vicina a piccoli campanelli di rame, che in altre occasioni lavorato anche con oro, argento, conchiglie e piume veniva utilizzato per produrre gioielli dalla bellezza indescrivibile. La società era piuttosto oligarchica perché le comunità erano comandate da capi che ereditavano il potere secondo discendenza familiare maschile.  Ovviamente i capi avevano la possibilità di decidere ogni cosa e soprattutto di suddividere i territori che ognuno doveva possedere.

In questo periodo, precisamente nel 900 d.C. la civiltà Maya scomparve in maniera repentina: ancora non se ne conoscono le cause, probabilmente una grave epidemia o una siccità improvvisa la portarono alla distruzione.
L’unica zona dove la cività Maya rimase florida fu quella dello Yucatan, in Messico. Dopo il 900 inizia il cosiddetto periodo postclassico, periodo in cui si vede anche la comparsa degli spagnoli intorno al 1500. Con l’arrivo degli europei la popolazione autoctona si distrusse completamente a causa anche delle moltissime guerre civili che dovettero sopportare.
Anche se gli spagnoli ci misero poco a sterminare questo grandioso popolo, ci rimangono ancora moltissime testimonianze della sua magnificenza: prime tra tutte le stupende rovine in ogni zona dell’America Centrale e in secondo luogo i bellissimi gioielli, poi le straordinarie sculture in legno ma anche la mitologia, misteriosa ed ancestrale.
Oggi la popolazione Maya comprende solo 300 mila personalità, tutte confinate lungo le loro antiche terre che ancora per vivere si dedicano all’agricoltura.